Raccolta Il canto del pellegrino
La sera
La sera,
tarda e stanca,
m’ha portato un dono,
mentre appoggiata al tavolo
attendevo.
Seguivo col pensiero il cuore affranto,
carezzavo con le mani un nuovo pianto,
soffiavo dalle labbra parole amare,
cercavo nelle orecchie sinfonie d’amore.
Quel buio, solo e tanto,
m’ha donato un sole,
mentre legata a sedia
contorcevo.
Mordevo
con i denti un fil d’acciaio,
strappavo
con le mani un doppio spago,
calciavo
con le gambe un destino amaro,
fuggivo
con la mente ad amor lontano.
Quel viver triste e mesto
m’ha colorata,
di voce cara e amica
m’ha circondata,
nell’attimo del suo dir,
rasserenata.
Nell’essere di cor s’è collocata,
e in ciel,
spingendo l’anima,
salvata.
(Marilina Frasci)
Pubblicata il 18 settembre 2003 16:39:10
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