Raccolta Drudylla
Federica
Dolci chiome,
lasciate al sogno
del profondo giardino,
in voi riluce
la fiamma alta del camino.
Occhi neri
come i carboni degli inferi,
mani veloci e giovani
come il pensiero dell’eterno.
Desiderio di primavera
che sorride
all’incoscienza dell’essere.
Bisogno di primavera
che non vede
la grazia del proprio sapere.
Dolci chiome,
folte e lunghe,
come i sogni dell’infanzia
che muta e fiorisce
nei prati della speranza,
dove i boccioli del futuro,
profumano
d’indimenticabile essenza
il tempo
del fuggevole presente.
(Marilina Frasci)
14 aprile 2004 10:52:50
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